Martina Spatoliatore: da architetto a BIM consultant tra Hong Kong, Qatar e Italia

Martina Spatoliatore è una giovanissima e brillante ragazza che ha deciso di intraprendere gli studi di architettura per poi approdare, in maniera del tutto naturale, nel mondo del BIM.

E’ partita da Roma per partecipare a tre progetti residenziali ad Hong Kong, poi si è trasferita a Doha per collaborare alla realizzazione della metropolitana, è rientrata in patria con la voglia di insegnare e trasmettere le sue molteplici conoscenze nel mondo del BIM continuando, inoltre, con le sue consulenze private.

Ora lasciamo la parola alla protagonista che ci spiega in prima persona tutto ciò che fino ad oggi ha realizzato.

  • Quale è stato il percorso che l’ha portata a lavorare nel settore BIM e di cosa si sta occupando attualmente?

Il percorso che mi ha portato a lavorare nel settore del BIM è iniziato nel 2014 dopo la laurea quinquennale in Architettura a Roma, in Italia ancora non era così diffuso il metodo del Building Information Modeling, ma c’era la consapevolezza che prima o poi tutti noi professionisti ci saremmo dovuti confrontare con questo nuovo processo, così nel 2015 dopo essermi abilitata alla professione di Architetto ho deciso di trasferirmi ad Hong Kong avendo vinto un bando della regione Lazio con il progetto “BIM, CGI and Animation for architectural design”.

Ad Hong Kong ho iniziato subito un corso di formazione avanzata in progettazione BIM e parallelamente ho potuto lavorare in un’azienda di progettazione e consulenza BIM.

Attualmente mi occupo ancora di progettazione e consulenza BIM ma da quasi un anno ho intrapreso anche la professione di docente nell’ambito della formazione BIM e digitalizzazione nell’industria AEC.

  • Per quanto riguarda la sua esperienza a Hong Kong, di cosa si è occupata in merito alla metodologia BIM?

Ad Hong Kong ho avuto l’opportunità di seguire personalmente nell’ arco di un anno tre progetti residenziali situati rispettivamente a Shenzhen, Londra e Lantau (un’isola della regione amministrativa speciale di Hong Kong). Per due di questi mi sono occupata di BIM consulting per Project Manager esterni, per l’ultimo invece sono stata sia progettista che responsabile del processo BIM. L’attività svolta consisteva nello sviluppo di un modello parametrico nel quale inserire tutte le informazioni caratterizzanti il progetto dei clienti, coordinare le discipline coinvolte mediante la condivisione, valutare le interferenze ed estrapolare dati ed elaborati seguendo il British Standard per un workflow BIM Level 2. E’ stata la prima volta in cui mi sono occupata anche di coordinamento, di gestione della piattaforma di collaborazione online con il team di progettazione e di identificazione clash.

  • Ci descriverebbe, attraverso il suo punto di vista, lo status dell’utilizzo della metodologia BIM a Hong Kong?

Hong Kong insieme a USA, Regno Unito, Australia, Singapore e Finlandia è stata una delle prime realtà di promozione e diffusione della metodologia BIM, la Hong Kong Housing Autority aveva ad esempio già fissato l’obiettivo di utilizzare il BIM in tutti i nuovi progetti entro il 2014. Ho potuto partecipare a diversi seminari BIM anche presso la HKU-Hong Kong University e la HKDI-Hong Kong Design Institute e confrontarmi con alcune aziende di ingegneria e architettura, lo status dell’utilizzo della metodologia BIM nel 2015-2016 era già avanzato e normato, già veniva applicata per planning stage, scheme design stage, detail design stage, statutory stage, tender stage e construction stage.

  • A tal proposito, ci descriverebbe uno dei progetti che ha seguito lì evidenziandone gli aspetti principali?

Uno dei progetti che ho seguito ad Hong Kong è stata la ristrutturazione di un complesso residenziale a Shenzhen, il team di progettazione architettonica era una società di Hong Kong mentre il team di progettazione degli impianti era del Regno Unito. Io ho seguito il processo di digitalizzazione delle informazioni mediante la costruzione virtuale tridimensionale del progetto, in collaborazione con il Project Manager, mettendo a supporto la metodologia BIM Level 2 per il coordinamento tra ingegneri e architetti al fine di condividere le informazioni in tutte le fasi. Proprio grazie al modello parametrico BIM sono emerse diverse interferenze che abbiamo potuto preventivamente risolvere nella fase di clash detection prima della produzione dei tender e construction documents.

  • Circa il suo ruolo universitario, cosa l’ha spinta ad intraprendere la docenza in un Master BIM online?

Ho intrapreso la docenza del Master online “BIM e digitalizzazione nell’industria AEC” dell’Università Niccolò Cusano spinta dalla voglia di mettermi in gioco anche nel ruolo di docente e con la voglia di contribuire alla diffusione della metodologia BIM per quanto riguarda il mio ambito professionale, ossia quello architettonico. Credo sia una specializzazione fondamentale dal momento che questa metodologia coinvolge tutti i professionisti della filiera delle costruzioni e diventerà un passaggio necessario e obbligato per tutto il settore AEC, Architecture, Engineering e Construction. Inoltre questo Master è stata un’opportunità per tornare in contatto con alcuni professionisti che ho conosciuto in Qatar durante un progetto ambizioso e innovativo come la metropolitana di Doha, realizzata interamente mediante metodologia BIM coinvolgendo tantissime aziende internazionali.

  • Che vantaggi hanno, secondo lei, gli studenti che si approcciano oggi alla metodologia BIM?

Il BIM è un processo integrato di condivisione delle informazioni che parte da una rappresentazione digitale di un’opera tramite lo sviluppo di un suo modello virtuale, questo modello permette un’analisi, una verifica e una riduzione degli errori in fase di esecuzione a partire da un controllo preventivo. E’ sostanzialmente un metodo caratterizzato dall’interoperabilità e dalla condivisione dei dati riguardanti l’intero ciclo di vita di un edificio.

Gli studenti che si approcciano oggi alla metodologia BIM sono facilitati tantissimo nella progettazione, ricordo che agli inizi quando presi consapevolezza del potenziale di questo metodo uno dei primi pensieri fu “perché fino ad oggi ho svolto tutte le progettazioni utilizzando il CAD?”. A fine 2014 fui presa dallo sconforto, lo sconforto di chi realizza di aver perso tanto tempo per svolgere operazioni di progettazione che con un software di BIM Authoring si sarebbero potute realizzare in un decimo del tempo. Per non parlare dei vantaggi che si ottengono poi usando i Processing software e i Reviewing software in una gestione completamente BIM. La verità è che il tempo non è stato “perso”, è stato investito in acquisizione delle competenze di progettazione, perché il BIM è un metodo che potenzia un progetto e ne permette il controllo in relazione a tutte le discipline coinvolte, ma non può sostituire la mente di un progettista.

Pertanto chi da studente si approccia oggi direttamente alla metodologia BIM usufruisce immediatamente di tutti i vantaggi del processo, chi ha ricevuto invece una formazione “CAD-based” comprenderà con ancora più consapevolezza il potenziale di questa metodologia e saprà maggiormente apprezzarlo.

  • Guardando al futuro, qual è uno degli aspetti del BIM che le piacerebbe sviluppare?

Guardando al futuro, soprattutto per la realtà in cui viviamo oggi, mi piacerebbe sviluppare e orientare la mia professione al 7D, parlando secondo i termini delle norme UNI11337 sappiamo che le dimensioni digitali della progettazione BIM-based sono sette, 3D relativa alla modellazione geometrica, 4D relativa alla gestione temporale, 5D relativa alle informazioni e gestione dei costi, 6D relativa al facility management e la 7D relativa all’analisi dei consumi energetici. La settima dimensione del BIM è incentrata sulla sostenibilità del progetto da un punto di vista ambientale, economico e sociale permettendo ad esempio di stimare i consumi energetici in modo più preciso di quanto fatto nel processo di progettazione. Mi piacerebbe pertanto mettere il processo BIM a supporto della certificazione Leed, automatizzando ad esempio il metodo di calcolo e verifica dei crediti Leed.