Javier Garcia Fernandez: da architetto a fondatore e Direttore della società COBIM3D

Javier Garcia Fernandez ha assunto diversi ruoli durante la sua carriera: architetto, ricercatore, esperto in database geografici e tecnici. Tutto questo spostandosi tra Siviglia, Dublino, Barcellona e trascorrendo anche un anno di studi proprio qui in Italia presso “La Sapienza”.

Oltre ad aver ampliato il suo bagaglio professionale, culturale e linguistico, il suo percorso lo ha portato a sviluppare una perfetta strategia di adattamento che lo ha condotto verso la creazione della sua azienda nell’Aprile 2018 a Panama: COBIM3D.

Non voglio svelarvi troppo del nostro “ospite speciale” perciò lascio direttamente a lui la parola nell’intervista che segue, buona lettura!

  • Quale è stato il percorso che l’ha portata a diventare il fondatore e Direttore della società COBIM3D?

Nel 2015, quando seguivo il Master in Progetti BIM a Barcellona, con i miei colleghi parlavamo della possibilità di aprire una società simile a CobiM3D ma il viaggio che mi ha portato a fondare la società, si è rivelato ben più lungo.

Dopo la Laurea in Architettura, conseguita presso l’Università di Siviglia, la crisi economica in Spagna era una realtà tangibile e questo mi ha costretto a reinventarmi rapidamente, attraverso la pianificazione urbana e in particolare l’uso del GIS (Geographic Information System), un lavoro non propriamente solito per un architetto. Ciò però mi ha portato a espandere notevolmente la mia idea sul lavoro di un architetto e sull’uso delle conoscenze a sua disposizione.

Dopo aver svolto vari lavori molto diversi e in differenti paesi come graphic designer, tecnico di database e molte altre cose, sono infine tornato in Spagna per lavorare come architetto. Tuttavia, le condizioni lavorative, mi hanno portato vero il Master BIM. Qui ho incontrato Antonio Remacha e Luis Murciano, professori di Advanced Steel e Revit Structures, che mi offrirono di andare a Panama con loro per sviluppare un progetto di un Convention Center, uno dei progetti con la maggior importanza e budget del paese negli ultimi anni.

Dopo due anni passati a Panama, per vari motivi, la società che mi ha portato in questa parte del mondo ha terminato la sua attività sentivo la necessità di fare qualcosa, dato che lì avevo incontrato la donna che attualmente è mia moglie. Nel 2018 ho deciso pertanto di fondare CoBIM3D insieme ad un architetto locale Edgar Mayor. Abbiamo iniziato con dei piccoli progetti ma attualmente gestiamo quattro gruppi di lavoro per un totale di 20 persone.

  • Di cosa si sta occupando attualmente?

La società si dedica allo sviluppo della documentazione costruttiva tramite strumenti BIM, principalmente Revit, Advanced Steel e Navis. Solitamente gli studi di architettura ci forniscono i progetti dello “schematic design” e da lì generiamo i modelli e sviluppiamo la documentazione necessaria. Solitamente ci occupiamo di edifici a torre per appartamenti di 20 o più piani, ville private ed ora ci stiamo occupando di una serie di templi religiosi sparsi in diversi paesi dell’America Latina.

  • Potrebbe raccontarci come si svolge la sua giornata lavorativa?

Normalmente la giornata inizia alle 6 del mattino, controllo le e-mail e organizzo la giornata per me ed il gruppo di lavoro; dopodiché rivedo queste attività con loro e assegno le priorità. Prima riuscivo a dedicarmi alla modellazione ma ora le riunioni occupano gran parte della mia giornata.

Il tempo che posso dedicare ai modelli, è quello che mi consente la revisione, risolvendo punti complessi come famiglie, parametri e alcuni codici Dynamo.

  • A tal proposito, ci descriverebbe uno dei progetti che ha seguito lì evidenziandone gli aspetti principali?

Uno dei progetti più interessanti a cui ho partecipato è stato un centro commerciale in una zona con livello di acquisto medio-basso della città “La Cabima”, per un’azienda in Colombia. A causa dell’area e del pubblico target, il budget doveva essere molto preciso, per questo la tecnologia BIM è stata un elemento cruciale nel suo design. Durante gli studi geotecnici, è stata scoperta una grande massa di roccia dura che richiedeva milioni di dollari in più rispetto al progetto originale. Grazie a vari scanner, l’uso della nuvola di punti e con molte ore di Navisworks, è stato possibile ottimizzare il design ed abbiamo così ottenuto un notevole risparmio di budget.

  • Ci descriverebbe, attraverso il suo punto di vista, lo status attuale dell’utilizzo della metodologia BIM a Panama?

A Panama l’uso del BIM è ancora all’inizio e al momento è molto limitato. Credo che molti non abbiano compreso a pieno cosa il BIM implica, quindi i processi spesso sono gli stessi del CAD con la differenza che si usa Revit. Questo porta al fatto che i modelli raramente arrivano ai costruttori essendo utilizzati solo per le tavole. D’altra parte gli studi di architettura più avanzati iniziano a usarli per l’analisi delle collisioni durante lo sviluppo per anticipare i problemi in situ. Tuttavia, il percorso è ancora piuttosto lungo, poiché di norma il personale in loco ha generalmente un livello basso di istruzione e raramente specializzato. Tutto questo rende anche difficile l’inserimento di nuove tecnologie in loco.

  • Guardando al futuro, qual è uno degli aspetti del BIM che le piacerebbe sviluppare?

Durante questi 2 anni sono riuscito a formare e trovare varie persone sulle quali posso contare per iniziare a delegare alcune delle funzioni che fino ad ora facevano capo solo a me così ora mi posso concentrare sulla programmazione di Dynamo e Python per migliorare i nostri processi. Ritengo però che non abbiamo ancora avuto l’opportunità di dedicare il giusto tempo a questo aspetto, cosa che senza dubbio sarà il nostro prossimo obiettivo.